Pavia è pronta a diventare il fulcro dell’industria digitale italiana con l’attesa apertura del Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore, un progetto ambizioso incluso nella manovra del Governo, approvata lo scorso dicembre. La Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, sta guidando questo sforzo e sottolinea l’importanza delle eccellenze locali nella ricerca e della collaborazione tra università e imprese nel campo della microelettronica. Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha recentemente stanziato 30 milioni di euro per sostenere i progetti dei ricercatori nell’accesso ai co-finanziamenti europei.
Anna Maria Bernini ha dichiarato con entusiasmo: “Pavia sarà il centro propulsore dell’industria digitale italiana. È qui che sorgerà il Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore, un vero e proprio distretto della microelettronica che rappresenta il perfetto connubio tra università, ricerca e imprese. Pavia sarà il polo strategico in cui unire competenze professionali e le esigenze delle imprese nel campo della microelettronica. Da qui scaturirà una rete di relazioni e scambi tra università, centri di ricerca e aziende che favoriranno l’innovazione e il trasferimento tecnologico in tutto il Paese. L’Italia è già all’avanguardia nella ricerca sui semiconduttori, e vogliamo farla crescere sempre di più.”
Bernini ha proseguito spiegando che il MUR ha destinato 30 milioni di euro per sostenere i progetti dei ricercatori nell’ottenere i co-finanziamenti europei. Questo impegno, insieme al supporto dei ministri Giorgetti e Urso e di tutto il Governo, rafforzerà le competenze e la leadership dell’Italia nel settore strategico dei microchip, contribuendo in modo significativo anche all’attuazione del Chips Act europeo.
Il Chips Act, approvato definitivamente dal Consiglio dell’Unione Europea a luglio, è una strategia che mira a creare le condizioni per sviluppare una base industriale nel campo dei semiconduttori in Europa, attrarre investimenti, promuovere la ricerca e l’innovazione, e preparare i Paesi membri a future crisi nell’approvvigionamento di chip. Questo programma dovrebbe mobilitare 43 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati, di cui 3,3 miliardi di euro dal bilancio dell’Unione Europea, con l’obiettivo di raddoppiare la quota di mercato globale nei semiconduttori detenuta dall’UE dall’attuale 10% almeno al 20% entro il 2030.
L’istituzione del Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore è stata prevista dagli emendamenti del governo alla Manovra varata lo scorso dicembre. L’obiettivo della fondazione è promuovere la progettazione e lo sviluppo di circuiti integrati, rafforzare la formazione professionale nel campo della microelettronica e favorire l’innovazione e il trasferimento tecnologico attraverso una rete di università, centri di ricerca e imprese.
Membri fondatori della fondazione sono i Ministeri dell’Economia e delle Finanze, delle Imprese e del Made in Italy e dell’Università e della Ricerca. Per sostenere la costituzione e il funzionamento della fondazione, è prevista una spesa totale di 185 milioni di euro dal 2024 al 2030.