In seguito alla presentazione dei nuovi iPhone 15 e degli Apple Watch Series 9 e Watch Ultra 2, il primo prodotto con un processo a impatto neutro, Apple ha aperto le porte del suo avanzato data center di Viborg in Danimarca a un gruppo di giornalisti. Questa struttura è alimentata esclusivamente da energia generata autonomamente grazie a uno dei più grandi impianti fotovoltaici della Scandinavia, situato a Thisted, nello Jutland del Nord.
L’evento è stato presieduto da Tim Cook, CEO di Apple, e Lisa Jackson, Vicepresidente dell’Ambiente, Politiche e Iniziative Sociali di Cupertino. Durante la visita, Cook ha anche rilasciato un’intervista in cui ha risposto a domande relative alla produzione dei prodotti, al futuro dell’iPhone e alle accuse di “greenwashing” che sono state rivolte ad Apple.
La prima domanda ha riguardato l’accesso alle strutture di Apple, sia il data center che il parco solare. Cook ha risposto sottolineando il forte impegno di Apple per la segretezza, in particolare riguardo ai prodotti in fase di sviluppo. Tuttavia, l’azienda adotta un approccio molto più aperto quando si tratta di iniziative ambientali. Desidera che altri prendano spunto dalle loro realizzazioni, vedano ciò che hanno raggiunto e siano ispirati a emularle. Apple desidera condividere le best practices per il riciclo dei materiali e incoraggiare altre aziende a fare altrettanto.
Tim Cook ha anche affrontato il tema degli iPhone, rispondendo a una domanda sulla frequenza di nuovi lanci. Secondo il CEO, offrire un nuovo iPhone ogni anno a chi desidera un aggiornamento è positivo. Inoltre, Apple offre anche ai consumatori la possibilità di restituire i vecchi dispositivi e, se funzionano ancora, rivenderli. In caso di danni o malfunzionamenti, Apple può smontare e recuperare i materiali per la produzione di nuovi iPhone. Un’approccio che sposa sostenibilità e soddisfazione dei clienti.
