Non sarà semplicemente “una sua versione di ChatGPT”, come qualcuno ha erroneamente affermato, ma avrà delle caratteristiche distintive che lo contraddistinguono. Questo nuovo modello, basato su GPT (Generative Pre-trained Transformer), è in grado di apprendere il linguaggio e generare autonomamente contenuti. Un’IA generativa all’avanguardia, la prima sviluppata in collaborazione con la Nasa stessa.
L’agenzia spaziale degli Stati Uniti ha ufficializzato la sua creazione attraverso una partnership con IBM, e ha reso noto che il software sarà rilasciato come open source. Questo significa che la comunità scientifica avrà accesso libero al modello sulla piattaforma di Hugging Face, contrassegnando un passo cruciale e distintivo rispetto all’approccio adottato da OpenAI per ChatGPT.
Ma non è l’unica novità in cantiere per la Nasa. L’agenzia è pronta a lanciare anche la propria piattaforma di streaming, denominata “Nasa Plus”. Questo segna un ulteriore passo verso il futuro, in cui la Nasa espande il suo ambito non solo nello spazio, ma anche nella tecnologia e nella divulgazione attraverso nuove e innovative iniziative.
A cosa servirà L’IA della NASA
L’IA sviluppata dalla Nasa, denominata Geospatial FM, ha un obiettivo chiave: analizzare gli effetti del cambiamento climatico sulla Terra. Con l’accumulo previsto di circa 250.000 terabyte di dati geografici e geologici derivati dall’osservazione del pianeta entro il 2024, l’agenzia si troverebbe di fronte a una vasta mole di informazioni che le persone da sole non sarebbero in grado di elaborare. Qui entra in gioco la nuova IA, che si prenderà carico dell’analisi di questi dati e fornirà assistenza agli scienziati per condurre ricerche approfondite e formulare previsioni.
Il funzionamento di Geospatial FM si basa su un principio simile a quello utilizzato, ad esempio, da Google con il suo Flood Hub, un sistema di intelligenza artificiale che fornisce previsioni e stime sulle inondazioni e le precipitazioni utilizzando dati reali. Tuttavia, considerando la portata della Nasa, questa nuova IA opererà su una scala planetaria e galattica. I dati e le immagini saranno raccolti dai numerosi telescopi spaziali dell’agenzia statunitense e dai satelliti Copernicus dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Lo sviluppo di Geospatial FM è iniziato a gennaio 2023 e l’IA è diventata operativa nel luglio dello stesso anno. Kevin Murphy, Chief Science Data Officer della Nasa, ha sottolineato che questi modelli di apprendimento hanno il potenziale per rivoluzionare l’analisi dei dati e migliorare la comprensione del nostro pianeta. L’apertura del codice sorgente e l’accessibilità globale su piattaforme come Hugging Face sono parte integrante di questo sforzo, poiché mirano ad aumentare l’impatto e l’efficacia di tali modelli in tutto il mondo.
Sriram Raghavan, Vicepresidente di IBM per la ricerca nell’ambito delle intelligenze artificiali, ha evidenziato l’importanza delle tecnologie open-source nel promuovere scoperte più rapide nel campo del cambiamento climatico. L’interazione tra l’esperienza di IBM nella creazione di sistemi di IA flessibili e riutilizzabili e l’ampio archivio di dati satellitari della Nasa, reso accessibile tramite Hugging Face, rappresenta un’opportunità potente per unire le forze e implementare soluzioni di maggiore impatto nell’ottica di migliorare il nostro pianeta.
NASA PLUS
Come anticipato, Nasa Plus rappresenta un’altra interessante novità nel prossimo futuro dell’agenzia spaziale americana. Sebbene possa essere scientificamente meno rilevante, è decisamente significativa dal punto di vista dell’impatto che potrebbe avere sul pubblico. Si tratta di un canale di streaming che sarà gestito direttamente dalla Nasa.
Nasa Plus dovrebbe essere lanciato nella seconda metà del 2023 e, come suggerisce il nome, richiama un po’ le piattaforme ben note come Netflix, Disney Plus e Paramount Plus. Tuttavia, vi è una distinzione fondamentale: Nasa Plus sarà completamente gratuito e non presenterà alcuna forma di pubblicità. Lo si descrive come “senza pubblicità, gratuito e adatto a tutta la famiglia”, come dichiarato direttamente dalla Nasa.
L’accesso a Nasa Plus sarà possibile attraverso l’app della Nasa per dispositivi Android e iOS, che sarà oggetto di un rinnovamento sostanziale per ospitare il nuovo servizio. Inoltre, il canale sarà disponibile su piattaforme come Apple TV, Fire TV e sul sito nasa.gov. L’offerta di Nasa Plus includerà una gamma di produzioni originali incentrate su tematiche spaziali e di divulgazione scientifica. La particolarità principale sarà la trasmissione in diretta delle varie missioni spaziali e dei lanci di razzi, un contenuto finora reso fruibile su YouTube. Questa strategia consente alla Nasa di trattenere l’attenzione degli spettatori e le visualizzazioni (spesso rilevanti) associate a questi eventi direttamente sulla sua piattaforma, anziché concederle alla piattaforma di condivisione video di Google.
Marc Etkind, responsabile delle Comunicazioni presso la sede centrale della Nasa, ha confermato che “attraverso la nuova piattaforma di streaming, metteremo lo Spazio a portata di mano“. Ha inoltre sottolineato che la trasformazione della presenza digitale della Nasa aiuterà a narrare in modo più efficace le storie che riguardano l’esplorazione dell’ignoto e l’innovazione a vantaggio dell’umanità. Questa iniziativa, oltre a tutto il resto, contribuirà anche a contrastare le teorie della cospirazione e le false informazioni diffuse da coloro che mettono in dubbio l’allunaggio o negano la realtà delle stelle nel cielo.