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Il confronto tra l’UE e Apple: dalla porta USB-C all’apertura dei servizi

Sebbene l’Unione Europea abbia recentemente ottenuto successi nella questione della porta USB-C, ora presente su tutti gli iPhone 15, un nuovo confronto si profila tra l’UE e Apple, questa volta riguardante i servizi digitali. Mentre l’adozione dell’USB-C è stata vista come un adeguamento alle normative europee, la situazione è diversa per l’apertura dei servizi digitali a terze parti.

Apple è stata pioniera nell’uso esclusivo delle porte USB-C nei MacBook e ha già implementato questa tecnologia in tutta la gamma iPad. Se da un lato ciò ha significato la perdita del connettore “proprietario” e delle entrate derivanti dalle licenze, dall’altro ha portato nuove funzionalità e velocità di trasferimento dati superiori.

Per quanto riguarda i servizi digitali, l’apertura delle piattaforme alle terze parti comporterebbe principalmente vantaggi per gli utenti, ma sfide per l’azienda. Tra le richieste avanzate da Bruxelles, c’è l’apertura dell’App Store, consentendo agli utenti di installare app anche da altri store o tramite sideloading.

Dopo una discussione con Tim Cook, che attualmente sta visitando alcuni Paesi europei, il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, ha ribadito la necessità per Apple di “aprire le porte ai concorrenti“. Secondo il Digital Markets Act, un atto antitrust dell’UE, le aziende tecnologiche devono migliorare l’interoperabilità delle loro piattaforme con altri ecosistemi. Al momento, Apple e altre “big tech” hanno tempo fino al 5 marzo dell’anno prossimo per conformarsi. L’UE ha anche designato i cosiddetti “gatekeeper”.

Apple si oppone al sideloading, poiché ritiene che possa compromettere la sicurezza e la privacy degli utenti. Tuttavia, Breton sottolinea che la regolamentazione dell’UE promuove l’innovazione senza compromettere la sicurezza e la privacy.

Anche se iOS e iPadOS 17 non supportano app store di terze parti o sideloading, il vicepresidente di Apple, Craig Federighi, ha dichiarato che l’azienda sta già collaborando con l’UE per garantire la conformità. A differenza dell’USB-C, che ha ricevuto l’approvazione di Breton, Apple potrebbe scegliere di adeguarsi solo al mercato europeo, senza estendere i cambiamenti a livello globale.

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