Attacchi senza conseguenze sui voli, ma disagi per gli utenti online.
Gli hacker del collettivo filorusso “NoName” hanno sferrato un nuovo attacco informatico contro l’Italia, concentrandosi questa volta sui siti web degli aeroporti di Malpensa e Linate, oltre che sul portale del ministero degli Esteri. Nonostante l’offensiva, i sistemi informatici principali sono rimasti operativi, evitando ripercussioni sul traffico aereo e garantendo la piena funzionalità degli scali.
Il bersaglio è stato limitato ai portali pubblici, con disagi come l’impossibilità di consultare informazioni sui voli in tempo reale. Questi attacchi, riconducibili al gruppo “NoName057,” sono stati annunciati tramite Telegram, dove gli hacker hanno definito l’operazione una “risposta informatica ai russofobi italiani.”
La Polizia Postale e il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC) stanno investigando sulla vicenda. NoName non è un nome nuovo per gli inquirenti: il collettivo ha già preso di mira siti istituzionali di Paesi che supportano l’Ucraina.
Questa tipologia di attacchi, noti come DDoS (Distributed Denial of Service), punta a sovraccaricare i server con un’enorme quantità di richieste false, rendendoli temporaneamente inutilizzabili. Tuttavia, grazie alle misure di sicurezza adottate, l’impatto è stato circoscritto e senza danni rilevanti.
L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale è intervenuta immediatamente per supportare le amministrazioni colpite, mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che si tratta del terzo attacco hacker subito dall’Italia in pochi giorni, confermando la matrice russa. Tajani ha inoltre annunciato un piano di riforma per rafforzare la sicurezza informatica del ministero e creare una nuova direzione generale dedicata alla cybersicurezza e all’intelligenza artificiale.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere: il senatore Pd Alberto Losacco, membro dell’Assemblea parlamentare della NATO, ha definito l’episodio un atto ostile che sottolinea la minaccia rappresentata dalla politica aggressiva del Cremlino per la sicurezza globale.
Intanto, le indagini proseguono per identificare i responsabili e implementare ulteriori contromisure contro queste offensive cibernetiche, sempre più frequenti e mirate.