Google ha recentemente annunciato una serie di modifiche ai suoi servizi al fine di conformarsi al Digital Services Act (DSA), che entrerà in vigore in Europa a partire dal 25 agosto. Queste novità si concentrano principalmente sulla trasparenza e la moderazione dei contenuti all’interno delle piattaforme dell’azienda. Google, con sede a Mountain View, ha inoltre evidenziato alcune misure che sono già state implementate nel corso degli anni e che rispettano i requisiti previsti dalla nuova legge.
Tra le novità annunciate da Google per aderire al DSA, vi è l’aggiornamento del centro per la trasparenza pubblicitaria. Questo archivio permette ai fruitori dei servizi di scoprire le inserzioni pubblicate su varie piattaforme, offrendo maggiori dettagli sul targeting degli annunci destinati all’Unione Europea.
Inoltre, Google metterà a disposizione nuovi strumenti per i ricercatori interessati a comprendere meglio il funzionamento delle sue principali piattaforme, come Google Search, Maps, Play Store, Shopping e YouTube. Questo mira a rendere più accessibile e comprensibile il processo di erogazione dei servizi di Google.
Le misure di moderazione dei contenuti saranno ulteriormente rafforzate con l’introduzione di un nuovo centro per la trasparenza. Qui, gli utenti troveranno informazioni chiare riguardanti le politiche aziendali e gli strumenti per segnalare e fare ricorso in caso di contenuti inappropriati.
Nel corso dei prossimi mesi, Google prevede di ampliare la pubblicazione di rapporti sulla trasparenza, includendo informazioni dettagliate sulla moderazione dei contenuti su diverse piattaforme, tra cui Search, Play Store, Maps e Shopping. L’azienda californiana si impegna anche a valutare i rischi associati alla diffusione di contenuti illegali o dannosi per i diritti fondamentali e la salute pubblica. I risultati di questa valutazione verranno condivisi con la Commissione Europea.
È importante sottolineare che Google ha già implementato diverse misure per adeguarsi ai requisiti del DSA. Ad esempio, è stato introdotto il blocco della pubblicità personalizzata per gli utenti di età inferiore ai 18 anni. Tuttavia, l’azienda riconosce anche la necessità di bilanciare tali misure con la tutela della privacy e la prevenzione di potenziali abusi da parte di individui malintenzionati.