Dal 1° gennaio 2025, i data center italiani entreranno in una nuova era grazie all’introduzione di un codice Ateco specifico, progettato per semplificare i processi di autorizzazione comunale. Questa novità consentirà di classificare i data center come infrastrutture strategiche e non più come semplici edifici industriali. Si tratta di un passo significativo verso una regolamentazione nazionale, attualmente in fase di discussione, che mira a uniformare tempi e modalità di approvazione dei progetti, garantendo maggiore chiarezza agli investitori.
Secondo Sherif Rizkalla, presidente dell’Italian Datacenter Association (IDA), il nuovo codice Ateco, sviluppato con l’Istat e in collaborazione con l’Unione Europea, rappresenta un riconoscimento formale per il settore. Tuttavia, ulteriori sviluppi sono attesi con l’adozione di una legge nazionale che standardizzi tutti gli aspetti relativi a queste infrastrutture, dal reperimento di terreni fino alla connessione alla rete energetica.
2025: Intelligenza Artificiale ed Efficienza Energetica in primo piano
Il 2025 sarà cruciale per due aspetti chiave: l’adozione di tecnologie avanzate legate all’intelligenza artificiale (IA) e il miglioramento dell’efficienza energetica. Rizkalla stima che gli investimenti nel settore potrebbero raggiungere i 15 miliardi di euro entro il 2028, con una quota significativa destinata a strutture ad alta capacità computazionale per ospitare soluzioni basate sull’IA. Dei circa 50 progetti previsti nei prossimi due anni, almeno sei saranno progettati specificamente per queste esigenze.
Tecnologie di raffreddamento e teleriscaldamento
Un elemento fondamentale per aumentare la competitività sarà l’adozione di tecnologie di raffreddamento più efficienti, come il liquid cooling di nuova generazione, che riduce drasticamente il consumo energetico. Si prevede inoltre che il calore generato dai server venga riutilizzato per il teleriscaldamento, come dimostra il progetto Avalon 3 a Milano, destinato a fornire energia termica a oltre 1.200 famiglie entro il 2026.
Anche la produzione e distribuzione dell’energia stanno evolvendo, con un’attenzione particolare verso microgrid indipendenti e fonti alternative come biogas e idrogeno. Andrea Faeti, di Vertiv, sottolinea come queste soluzioni possano garantire maggiore autonomia e sostenibilità, contribuendo a una gestione più integrata delle risorse energetiche.
Il futuro dei data center italiani si delinea così come un percorso in cui innovazione tecnologica, efficienza energetica e sostenibilità ambientale convergono per affrontare le sfide del prossimo decennio.