Il governo pakistano sta preparando l’introduzione di un nuovo firewall Internet, che ha sollevato un acceso dibattito sulla sua vera natura e finalità. Venerdì scorso, Shaza Fatima Khawaja, Ministro dell’Informazione e delle Telecomunicazioni, ha confermato che il sistema sarà implementato come parte di una strategia di miglioramento della sicurezza informatica nazionale.
Khawaja ha chiarito che il nuovo firewall non sarà una barriera fisica e non limiterà la libertà di parola, descrivendolo piuttosto come un mezzo per proteggere il paese dagli attacchi informatici quotidiani. “È un sistema, non un muro fisico. Non limiterà nulla,” ha dichiarato, sottolineando la necessità di difendere le infrastrutture critiche del Pakistan, supportata da un budget di oltre 70 milioni di dollari stanziato nell’ultimo bilancio nazionale.
Nonostante le rassicurazioni del governo, critici e attivisti per i diritti digitali temono che il firewall possa essere utilizzato per reprimere il dissenso e limitare la libertà di espressione. Da diversi mesi, le autorità pakistane avevano accennato all’introduzione di un simile strumento di controllo, ma senza fornire dichiarazioni ufficiali dettagliate.
A gennaio, il Primo Ministro ad interim del Pakistan, Anwar-ul-Haq Kakar, aveva annunciato in un’intervista l’imminente implementazione di un firewall nazionale. A giugno, un alto funzionario ha confermato che il governo di Shehbaz Sharif stava lavorando alla creazione di uno strumento per monitorare il traffico Internet e filtrare i contenuti. Tuttavia, il governo ha evitato di fornire spiegazioni dettagliate, cercando di minimizzare le preoccupazioni sulla censura.
Giovedì scorso, il media pakistano The News ha riferito che i problemi riscontrati dagli utenti nell’invio di messaggi tramite WhatsApp erano dovuti ai test del firewall. Un portavoce dell’Autorità indipendente per le telecomunicazioni del Pakistan ha rifiutato di commentare, sostenendo che i suoi sistemi funzionavano normalmente e attribuendo i problemi a un possibile guasto tecnico.
La reale portata e l’intento del nuovo firewall Internet del Pakistan rimangono ambigui. Mentre il governo insiste sulla necessità di una maggiore sicurezza informatica, i critici temono che potrebbe trattarsi di una mossa per limitare la libertà di espressione e reprimere il dissenso. Con il progredire dell’implementazione, sarà fondamentale monitorare attentamente gli sviluppi per valutare l’impatto effettivo sulla libertà digitale nel paese.