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Italia nel decennio digitale: progressi, lacune e opportunità

La Commissione Europea ha integrato l’Indice dell’Economia e della Società Digitale (Desi Index) nel primo Rapporto sullo stato del Decennio Digitale 2023. Questo rapporto si prefigge di valutare i progressi dell’Europa nella trasformazione digitale e valutare la sua posizione come continente “digitalmente sovrano, resiliente e competitivo”.

Il Rapporto, che rappresenta un monitoraggio annuale, non solo offre uno stato attuale della situazione ma fornisce anche raccomandazioni ai singoli Paesi su come raggiungere gli obiettivi comuni stabiliti dal Piano Europa 2030 e dal Digital Decade Policy Program (Ddpp). Questi obiettivi includono l’aumento delle competenze digitali tra la popolazione e i professionisti, lo sviluppo di infrastrutture digitali sicure e sostenibili, la promozione della trasformazione digitale delle imprese e la digitalizzazione dei servizi pubblici. Questo impegno mira a dare potere alle imprese e alle persone, creando un futuro digitale centrato sull’umanità, sostenibile e prospero.

Ecco un’analisi dei punti chiave emersi dal Rapporto sia a livello europeo che per l’Italia:

Situazione in Europa:

  1. Infrastruttura Digitale: Attualmente, solo il 56% delle famiglie europee ha accesso alle reti in fibra, essenziali per connettività Gigabit, e l’81% della popolazione ha copertura 5G. Tuttavia, nelle zone rurali, solo il 51% della popolazione gode della copertura 5G. Sono necessari ulteriori investimenti di almeno 200 miliardi di euro per garantire la piena copertura, con un focus sulle aree non commercialmente sostenibili.
  2. Semiconduttori: L’Europa mira a raddoppiare la produzione globale di semiconduttori entro il 2030, ma ciò richiederà politiche e investimenti mirati. La promulgazione dell’European Chips Act è un passo nella giusta direzione per sviluppare l’ecosistema dei semiconduttori in Europa.
  3. Digitalizzazione delle Imprese: Gli obiettivi del Ddpp per il 2030 includono che almeno il 75% delle imprese utilizzi servizi di cloud computing, big data e intelligenza artificiale. Tuttavia, al momento, solo il 66% delle aziende utilizza il cloud, il 34% i big data e il 20% l’intelligenza artificiale. È essenziale sensibilizzare il pubblico sui vantaggi della digitalizzazione delle imprese e sostenere i poli europei dell’innovazione digitale.
  4. Digitalizzazione dei Servizi Pubblici: L’obiettivo del 100% di digitalizzazione dei servizi pubblici entro il 2030 mostra divari tra gli stati membri. Gli investimenti sono necessari per migliorare la disponibilità e il portafoglio europeo di identità digitale.
  5. Competenze Digitali: Entro il 2030, si mira a consolidare le competenze digitali di base nell’80% della popolazione. Tuttavia, solo il 59% della popolazione europea possiede competenze digitali di base. Gli investimenti in istruzione e competenze STEM sono fondamentali.

Situazione in Italia:

  1. Competenze Digitali: In Italia, solo il 46% della popolazione possiede competenze digitali di base, il che influisce negativamente sulla cittadinanza digitale e l’inclusività. È fondamentale intensificare gli sforzi per sviluppare nuove competenze digitali e fornire formazione adeguata sia per la popolazione che per i dipendenti delle imprese.
  2. Infrastrutture Digitali: L’Italia ha fatto progressi significativi in termini di infrastrutture, ma rimane al di sotto della media dell’UE per quanto riguarda la rete fissa ad altissima capacità. La copertura 5G è stata fornita all’80% delle famiglie, ma la copertura Gigabit rimane un obiettivo da raggiungere.
  3. Digitalizzazione delle Imprese: La maggior parte delle PMI italiane ha un livello base di intensità digitale in linea con la media dell’UE, ma ci sono opportunità di miglioramento nell’adozione di tecnologie digitali avanzate come il big data e l’intelligenza artificiale.
  4. Digitalizzazione dei Servizi Pubblici: L’Italia ha compiuto sforzi per digitalizzare i servizi pubblici, ma sono necessari ulteriori progressi per raggiungere gli obiettivi stabiliti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il Rapporto conclude che l’Italia ha messo le basi per una trasformazione digitale sostenibile e inclusiva, ma è necessario intensificare gli sforzi per affrontare le sfide rimanenti. Il digitale è al centro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che dedica una parte significativa dei finanziamenti alla trasformazione digitale. Tuttavia, il cammino è appena iniziato, e l’Italia ha l’opportunità di crescere ulteriormente nell’ambito digitale.

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