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Il paradosso dell’AI in Italia: Grande potenziale, poche risorse

L’intelligenza artificiale si conferma come priorità strategica per le aziende italiane, ma il percorso verso la sua implementazione resta complesso. Secondo l’ultima ricerca di Qlik, condotta su 4.200 professionisti a livello globale, emerge un quadro che mette in luce tanto le ambizioni quanto le sfide concrete del mercato italiano.

Il 94% delle organizzazioni italiane dimostra familiarità con le potenzialità dell’AI, e una percentuale significativa – l’85% – la considera non più un’opzione ma una necessità strategica per il successo aziendale. Questo dato evidenzia una chiara consapevolezza del ruolo cruciale che l’intelligenza artificiale giocherà nel futuro del business.

Nonostante l’entusiasmo iniziale, molti progetti di AI non superano la fase di pianificazione. A livello globale, il 20% delle aziende ha tra 50 e 100 progetti in fase di definizione, mentre un altro 20% ha dovuto interrompere fino a 50 progetti già avviati. In Italia, il 26% delle organizzazioni ha sperimentato l’interruzione di progetti AI.

Le tre sfide principali

I principali ostacoli all’implementazione dell’AI in Italia si articolano su tre fronti:

  1. Governance dei Dati: Il 25% delle aziende identifica questo come ostacolo primario, evidenziando problematiche legate alla gestione, sicurezza e conformità dei dati.
  2. Competenze: L’82% degli intervistati sottolinea la necessità di migliorare la formazione interna, mentre solo il 57% ritiene che il sistema educativo stia formando sufficienti talenti.
  3. Risorse Finanziarie: Il 75% degli intervistati chiede un maggiore supporto governativo in termini di finanziamenti e programmi formativi.

La fiducia nell’AI resta una sfida significativa. In Italia:

  • Il 48% nota scarsa fiducia tra i dipendenti junior
  • Il 21% rileva diffidenza da parte dei clienti
  • Emerge la necessità di un approccio più strutturato alla formazione e alla comunicazione

James Fisher, Chief Strategy Officer di Qlik, suggerisce un approccio pragmatico: “Il successo nell’implementazione dell’AI richiede un caso d’uso chiaro, con obiettivi e metriche definite. Solo così si possono identificare correttamente le competenze, le risorse e i dati necessari per un’implementazione su larga scala.

Per superare queste sfide, le aziende italiane devono:

  • Investire nella formazione continua del personale
  • Sviluppare una solida strategia di governance dei dati
  • Costruire gradualmente la fiducia attraverso progetti pilota di successo
  • Cercare partnership strategiche per colmare i gap di competenze

La ricerca evidenzia come l’AI non sia più una scelta ma una necessità per la competitività aziendale. Tuttavia, il successo della sua implementazione dipenderà dalla capacità delle organizzazioni di affrontare e superare le sfide attuali con un approccio strutturato e strategico.

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