Elon Musk torna a far parlare di sé con la sua controversa campagna contro Wikipedia. Il fondatore di Tesla e SpaceX, noto per le sue dichiarazioni spesso provocatorie, accusa l’enciclopedia online di essere influenzata da un gruppo di attivisti di estrema sinistra. Non è la prima volta che Musk affronta pubblicamente questa battaglia: già un anno fa aveva offerto un miliardo di dollari per cambiare il nome della piattaforma in “Dickipedia”. Oggi, rilancia: “L’offerta è ancora valida”.
Il recente episodio è stato innescato da un post dell’account DogeDesigner sulla piattaforma X (ex Twitter), che ha ricordato la proposta di Musk con un gioco di parole che ironizza sull’accezione volgare del termine “dick”. Musk ha confermato il fatto con un laconico “Vero. L’offerta è ancora valida” e ha colto l’occasione per invitare i suoi follower a verificare la destinazione delle donazioni a Wikipedia. Ma qual è l’origine di questa faida?
Secondo Musk, Wikipedia non sarebbe un portale imparziale, come sostiene pubblicamente, ma un luogo dominato da una fazione politica. Il 25 ottobre, Musk ha dichiarato sui social: “Wikipedia è controllata da attivisti di estrema sinistra. Le persone dovrebbero smettere di donare”. Non è la prima volta che propone soprannomi ironici per l’enciclopedia: oltre a “Dickipedia”, un altro nome frequente è “Wokepedia”, un riferimento alla cosiddetta “ideologia woke” che Musk ritiene influenzi i contenuti della piattaforma.
L’imprenditore non ha risparmiato nemmeno Jimmy Wales, co-fondatore di Wikipedia. In passato, Wales ha replicato a Musk con toni altrettanto pungenti, affermando: “Leggere troppe sciocchezze su Twitter ti rende stupido”. Tuttavia, al di là delle polemiche, resta una domanda fondamentale: le accuse di Musk hanno un fondamento reale?
Wikipedia è una piattaforma collaborativa, dove i contenuti sono creati e revisionati dagli utenti. Nonostante i rigorosi processi di controllo, errori e imprecisioni sono inevitabili. Un esempio emblematico è stato il caso della fortezza turca di Amberlihisar, un luogo inesistente rimasto online per anni.
Le falle nel sistema sono indiscutibili, specialmente in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale può generare contenuti apparentemente autentici su eventi mai accaduti. Tuttavia, l’idea che Wikipedia sia orchestrata da un’unica regia politica appare poco plausibile. Forse, più che schierarsi in una faida polarizzante, è il momento di affrontare con equilibrio le sfide legate all’affidabilità delle informazioni nell’era digitale.