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Cybersecurity e riscatto: la storia di Luigi Celeste, da detenuto a esperto europeo

Luigi Celeste, nato nel 1985, ha alle spalle una storia drammatica e complessa, segnata da un evento tragico nel 2008, quando uccise il padre per difendere la madre da anni di abusi. Nonostante le difficoltà e una condanna a nove anni di reclusione, Luigi ha trovato la forza per rinascere, dimostrando che una seconda possibilità è possibile grazie alla sua tenacia e alla passione per la cybersecurity.

Un passato di dolore e la dperanza di un futuro migliore Luigi ha vissuto un’infanzia segnata dalla violenza domestica, costantemente preoccupato per la sicurezza della madre e del fratello. Le difficoltà economiche lo costrinsero a lasciare la scuola e a iniziare a lavorare. Tuttavia, la sua vera passione era sempre stata l’informatica, un sogno che non aveva mai potuto realizzare fino a quando, durante la sua detenzione nel carcere di Bollate, la vita gli ha offerto una nuova opportunità.

La scoperta della Cybersecurity e la rinascita professionale Nel carcere di Bollate, Luigi ha scoperto un programma formativo promosso da Cisco, dove ha potuto seguire corsi avanzati di sicurezza informatica. Qui ha ottenuto la certificazione Cisco Ccna, un traguardo straordinario che lo ha portato a diventare il primo detenuto in Italia a raggiungere questo obiettivo. La sua carriera ha preso il volo dopo il rilascio nel 2016, quando è diventato libero professionista e ha trovato lavoro come esperto di sicurezza informatica presso K-Flex. Oggi ricopre il ruolo di Senior Offensive Security Officer presso Eu-LISA, l’agenzia dell’Unione Europea che gestisce i sistemi IT a larga scala per la sicurezza.

Un messaggio di speranza La sua storia è diventata un esempio di riscatto. Dal suo libro, “Non sarà sempre così”, scritto insieme alla scrittrice Sara Loffredi, è stato tratto un film intitolato “Familia”, presentato quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia. Luigi spera che la sua esperienza possa dare forza a chi affronta situazioni difficili, ricordando che, nonostante tutto, è possibile trovare una via di uscita e realizzare i propri sogni.

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